
Quante volte vi è successo di uscire da un museo con un ricordo vago e confuso delle opere appena viste? A noi tantissime!Sono 8 i secondi che il visitatore medio dedica alle singole opere durante una visita al museo: 8 secondi per opere che raccontano secoli e secoli di storie!
Cosa succederebbe se ci si fermasse più a lungo di fronte ad un quadro? Se si abbandonasse la paura del rigore scientifico dello storico dell’arte per dare sfogo alla fantasia?
Phil Terry si è posto questa domanda nel 2008, durante una visita al New York Jewish Museum ed evidentemente l’esigenza di avvicinarsi all’arte con libertà e lentezza era abbastanza condivisa nel resto del mondo, tanto da portare all’istituzione di una giornata ad essa dedicata, lo Slow Art day appunto.
Fare esperienza senza esperti è l’idea alla base dello SlowArt day poiché gli unici strumenti di cui abbiamo bisogno sono lentezza e creatività che ci permetteranno di viaggiare attraverso le opere e appassionarci all’arte facendo appello alla cultura visiva che è insita in ognuno di noi.
Per un giorno i musei si liberano dall’accademismo, per rivivere in mille nuove storie: le nostre!
Duecento sono le istituzioni che il 12 Aprile 2014 ospiteranno l’iniziativa, pochissime quelle italiane e nessuna (finora) dal Salento, sebbene la filosofia della lentezza ci sia abbastanza familiare!
Aderire allo Slowart day è semplice, chiunque può farlo. Non è necessario che musei e gallerie approvino poiché non è un evento o una visita guidata ma un’esperienza di fruizione individuale!
Per partecipare è necessario:
- registrare il museo o la galleria sul sito http://www.slowartday.com/be-a-host/;
- scegliere 5 opere della collezione del museo interessato;
- individuare un luogo in cui discutere della propria esperienza mentre si consuma il pranzo;
I visitatori dovranno:
- prenotare la propria visita nel museo più vicino tramite il sito slowartday.com;
- dedicare 10 minuti ad ognuna delle 5 opere scelte dall’organizzatore;
- condividere con gli altri visitatori la propria esperienza durante il pranzo.
Nel pieno spirito della condivisione i partecipanti potranno raccontare la propria giornata su facebook, twitter e tumblr.
Non resta che scegliere un museo e dare spazio alla creatività!
“It’s not what you look at that matters, it’s what you see.”
Henry David Thoreau